Gully

Le osservazioni svolte tramite la sonda spaziale statunitense Mars Global Surveyor hanno permesso di accertare un numero notevole di queste strutture, che interessano però prevalentemente i pendii craterici rivolti verso i poli, e si trovano concentrate intorno a 30-44 gradi di latitudine su entrambi gli emisferi. Queste forme d'erosione sono probabilmente attive allo stato attuale della superficie del pianeta. Infatti due ''gully'' rilevati in due distinti crateri (Terra Sirenum, a lat. 37° sud e Centauri Montes, a lat. 39° sud) sono stati osservati per la prima volta rispettivamente nel 2000 e nel 2001, e, ripresi successivamente a cinque anni di distanza, appaiono caratterizzati da riempimenti di colore chiaro (presumibilmente una miscela di ghiaccio e sedimenti, solidificatisi in breve tempo).
La maggior parte degli scienziati sostiene che questi canaloni denuncino l'esistenza di corsi d'acqua che si attiverebbero per brevi periodi di tempo. Si stima che la quantità d'acqua necessaria ad operare i cambiamenti osservati sia pari a quella contenuta in cinque/dieci piscine olimpiche. Tuttavia osservazioni più recenti hanno portato ricercatori della Johns Hopkins University a sostenere che non sia l'acqua a generare tali formazioni, ma forse l'anidride carbonica .
L'origine dei ''gully'' non è del tutto chiara. Probabilmente si tratta di forme d'erosione dovute alla fuoriuscita di acque dal sottosuolo o della fusione di ghiacci prossimi alla superficie. Le sacche di ghiaccio verrebbero portate alla luce per vari motivi, ad esempio delle frane, oppure a seguito dell'azione dei venti. Una parte minoritaria del mondo scientifico ritiene che si tratti più semplicemente di piccole frane di detriti, anche se ciò sembra essere smentito dalla natura dei pendii in cui sono stati scavati i ''gully''. da Wikipedia
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3Pubblicazione 2010Altri autori: “...Gully, Stanley Morris...”
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